Allo studio il ruolo di una proteina per danni alle cellule nervose
L'obiettivo è ridurre i danni cerebrali dopo il trauma cranico. In futuro un nuovo trattamento (ora sperimentato sui topi) potrebbe essere messo in commercio proprio per ovviare alle conseguenze di un ferimento alla testa. A scoprirlo sono stati i ricercatori dell'Università del Texas a San Antonio, in un lavoro che è stato pubblicato sul Journal of Cerebral Blood Flow and Metabolism. Dopo un trauma cranico, in tutto il cervello si crea una infiammazione che causa la morte delle cellule nervose e della barriera emato-encefalica, che è fondamentale per mantenere la normale funzione cerebrale.
La nuova terapia aumenta l'attività dei canali degli ioni di potassio Kcnq "di tipo M", che sono proteine che possono arrestare le correnti elettriche incontrollate nelle cellule nervose. Queste correnti anormali iniziano immediatamente dopo un trauma cranico, e la terapia ha lo scopo di contrastarle, quindi stroncando sul nascere questa catena distruttiva di eventi. Secondo Mark S. Shapiro, docente di fisiologia cellulare che ha coordinato lo studio, dopo una lesione cerebrale traumatica, circa 4 topi su dieci "subiscono una crisi epilettica nell'arco di una settimana, e molti continuano a soffrire di convulsioni per anni, portando all'epilessia". Questa ricerca è "strettamente parallela" a ciò che succede negli umani, dove si notano "disfunzioni cognitive e cambiamenti dello stato emotivo".
fonte: Journal of Cerebral Blood Flow and Metabolism
Ascierto: "La combinazione di nivolumab, relatlimab e ipilimumab aumenta del 20% il tasso di sopravvivenza alla malattia rispetto alla somministrazione di due immunoterapici insieme"
Contrasta diabete e arteriosclerosi e prolunga la durata della vita
Gli esperti: "Cautela, ma enorme potenziale terapeutico"
Ogni fase porta con sé un insieme unico di esperienze e cambiamenti fisiologici. Tuttavia, una costante accomuna molte di queste fasi: la suscettibilità della donna allo stato infiammatorio e al dolore
Contrasta diabete e arteriosclerosi e prolunga la durata della vita
Gli esperti: "Cautela, ma enorme potenziale terapeutico"
Presentati da Johnson & Johnson in occasione della Digestive Disease Week di Washington i risultati dei tre studi registrativi sul trattamento di colite ulcerosa e malattia di Crohn
Gli studi clinici hanno mostrato risultati positivi nella risposta endoscopica, nel raggiungimento della remissione clinica e nella guarigione della mucosa intestinale1
Indagine Groupama, cresce l'importanza di altre figure
La prevenzione visiva, non solo come mezzo di risparmio economico, ma come beneficio per tutte le fasce d'età, sin dai primi giorni di vita, diventa un pilastro essenziale
La proposta di legge di iniziativa dell’On. Roberto Pella è stata approvata il 28 maggio in Commissione Affari Sociali della Camera, ed è stata calendarizzata per la votazione in Aula
Il fondo immobiliare che realizzerà le case "spoke" le affiderà ai medici interessati in affitto o in leasing
Commenti